Non si hanno ancora notizie di Yara Gambirasio ed è sfumata, dopo i controlli effettuati dagli investigatori, la pista di una vendetta da parte della criminalità organizzata. Questa pista seguiva i contatti del padre di Yara che per un periodo, più di un anno fa, ha lavorato per la Lopav-Pima, una ditta bergamasca che si occupa di pavimentazioni industriali, che è finita nel mirino dell’antimafia e che ora è condotta da un custode giudiziale. Il titolare della Lopav- Pima, Patrizio Locatelli, lo scorso ottobre è stato arrestato assieme al fratello Massimiliano per reati legati al riciclaggio nell’ambito del traffico di droga.
Il padre del titolare della Lopav- Pima sarebbe infatti un pericoloso narcotrafficante, Pasquale Claudio Locatelli, soprannominato Mario di Madrid e latitante fino allo scorso maggio, quando è stato arrestato in Spagna. Pasquale Claudio Locatelli è considerato al vertice di un’organizzazione formata da balcanici e sudamericani che avevano stretto rapporti di collaborazione con il clan della camorra Mazzarella.
La Lopav- Pima è una delle ditte che lavorano all’interno del centro commerciale ex Sobea, ed è anche la ditta che ha subappaltato alcuni lavori alla ditta artigianale di Padova per la quale lavora Mohamed Fikry, il marocchino arrestato e poi liberato la settimana scorsa.
Si tratta comunque di fatti avvenuti dopo che il padre di Yara ha cambiato posto di lavoro e gli appalti sarebbero stati concessi dopo che la ditta Lopav- Pima è stata posta sotto la conduzione giudiziale e quindi gli investigatori, dopo aver controllato ogni cosa, avrebbero considerato chiusa anche questa pista.
Fulvio Gambirasio, il padre di Yara, ha confermato che non conosce motivi per vendette contro di lui o contro la sua famiglia e che non ha nemici .
Fonti: ecodi bergamo; crimeblog.it; abruzzoweb.it
Foto: Facebook
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