“Io non la sento più vicina, io la sento molto lontana”, “Io mi sento come se quando… io devo trovare Sarah, come ho trovato il telefonino”, “io la voglio trovare però non … non lo so nemmeno io come lo devo dire” , “no, io non la sento più viva, chiaramente non la sento più viva, perché son troppi giorni…” “prima si, la sentivo viva, adesso non più” “adesso non c’è più Sarah, non la vedo più”, “questa voce non si sente più” .
Queste sono le parole dell’intervista concessa a Mediaset da Michele Misseri nei giorni seguenti il ritrovamento del cellulare. Leggendole ora sembrano proprio la confessione che l’uomo voleva fare, logorato probabilmente dalla coscienza e dall’impossibilità di dimenticare. Le attenzioni continue di tutti nei confronti della piccola sono state probabilmente troppo per lui. Non temeva né la polizia né la punizione, ma solo il continuo martellare della gente che cercava Sarah e che parlava di Sarah che risvegliava la sua coscienza di essere un mostro e non lo lasciava più tornare alla normalità.
E la domanda che ci si pone è spontanea: lo aveva già fatto? Possibile che un uomo normale all’improvviso diventi un mostro a 54 anni?
il video di Tgcom contenete la confessione
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