sabato 2 ottobre 2010

Il giorno prima della scomparsa Sabrina litigò con Sarah

La scomparsa di Sarah Scazzi sta tenendo con il fiato sospevo moltissime persone e i cui sviluppi sono seguiti da tutti i giornali e da tutte le tv.  Nelle ultime ore si è saputo che un testimone oculare ha detto che ha visto litigare Sarah e la cugina Sabrina la sera prima della scomparsa della giovane.
Sarah si era messa a piangere. Pare che la causa della lite fra le due ragazze fosse Ivano, un giovane ventottenne legato da una salda amicizia a Sabrina.
La circostanza del bisticcio non era stata riferita ai carabinieri probabilmente perché ritenuta di poca importanza, ma potrebbe spiegare per quale motivo Ivano, il giorno seguente, non rispondeva alle chiamate di Sabrina. Le chiamate risultano sui tabulati delle telefonate intercettate in quella zona. Mentre Sabrina lo chiamava per avvertirlo della scomparsa di Sarah forse lui non rispondeva perché ancora irritato dalla discussione della sera prima. In ogni caso pare che le forze dell’ordine abbiano chiesto ad Ivano di portare altre prove che possano confermare la sua permanenza in casa durante il pomeriggi del 26 agosto. Ivano ha sempre detto di aver dormito tutto il giorno e di non aver sentito il telefonino perché era in macchina, ma vi sono delle discordanze con la testimonianza della madre che ha invece detto di aver sentito il cellulare del figlio suonare in cucina.
Sono stati questi i fatti che giovedì sono stati all’analisi delle forze dell’ordine e hanno portato all’interrogatorio di Sabrina, Ivano, degli amici Alessio Pisello e Mariangela, e della madre di Ivano, Elena. Sabrina ha confermato il diverbio ma lo ha descritto come una discussione senza importanza al punto che il giorno dopo erano pronte per andare al mare insieme. Ci si può domandare perché il gruppo di amici non ha parlato di questi particolari per più di un mese. Può essere stato sempre per la paura di esser giudicati o sospettati da innocenti.
In questi giorni si stanno esplorando tutti i pozzi e gli anfratti nella zona di ritrovamento del telefonino, nella speranza di trovare altri indizi.
Fonte: crimeblog.it/Foto: chilhavisto.rai.it

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