La legge 283/62 per la tutela alimentare non ha mai corso il rischio di essere abrogata nonostante molte redazioni di giornali in questi giorni abbiano più volte dato la notizia. Lo dice il Ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli.
L’errore è stato determinato da un emendamento proposto in parlamento al decreto “Salva leggi” dalle opposizioni e a un loro comunicato stampa che lo pubblicizzava, dando la responsabilità dell’abrogazione al ministro Calderoli. Le cose però sono molto diverse.
La legge 246/2005, chiamata anche “legge ghigliottina”, ha determinato che tutte le leggi anteriori al 1970 sono automaticamente abrogate.
La legge stabilisce che entro il 28 novembre 2009 il governo deve emettere un decreto che mantenga in vigore le leggi che si ritengono indispensabili anche se promulgate prima del 1970.
Questo decreto, chiamato per l’appunto “salva leggi” è stato emesso entro i termini ed è arrivato all’esame del parlamento in questi giorni.
L'opposizione ha notato che la legge 283/62 che si occupa della tutela della alimentazione non era inserita nell’elenco delle leggi che andavano mantenute in vigore.
L'opposizione però non si era accorto che nell’articolo 17 della legge ghigliottina è specificato che le disposizioni contenute nel codice civile, nel codice penale, nel codice di procedura civile, nel codice di procedura penale, nel codice della navigazione, comprese le disposizioni preliminari e di attuazione, e in ogni altro testo normativo che rechi nell’epigrafe l’indicazione codice ovvero testo unico sono mantenute in vigore automaticamente.
La legge 283/62 ha nella sua epigrafe la dicitura Testo Unico delle leggi sanitarie, e quindi non andava inserita nel decreto Salva leggi.
Si potrebbe consigliare all'opposizione di leggere i testi di legge fino in fondo prima di partire all’attacco.
Fonte: Lega Nord
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