domenica 20 marzo 2011

Siamo in guerra o non siamo in guerra? E' ovvio che siamo in guerra!

 Siamo in guerra o non siamo in guerra con la Libia? 

L'articolo 11 della costituzione italiana dice che lo stato italiano rifiuta la guerra come sistema per risolvere le controversie internazionali. Non ricordo le parole precise ma sono sicura che l'italia non può per costituzione dichiarare guerra a nessuno.

E allora come si fa?

Quando c'è un ministro della difesa che probabilmente confonde il suo ruolo e crede che fare il ministro della difesa comprenda fare il ministro dell'attacco, si fa presto.

Lui dice: "Ma noi non siamo in guerra, partecipiamo ad una azione dell'ONU."

"Si, ciau pep"
vien da rispondergli.

Non ne faccio una questione di destra e sinistra perchè il presidente Napolitano, che è di sinistra, oggi ha detto la stessa identica cosa, aggiungendo un altro mattoncino a questa bella ipocrisia, cioè che in Libia si è andati a difendere i libici. Un "ciau pep" doppio, per lui.
Mi dovrebbe spiegare come sia possibile difendere qualcuno lanciandogli in testa delle bombe. Come sempre quando certi politici parlano si ha la sensazione di essere presi per i fondelli.

Sensazione? No, in questi due casi non è una sensazione, ma una certezza.

Vi cito le parole scritte dall'articolo che ho linkato:
"I giornalisti delle redazioni dei giornali di 70 anni fa che avessero scritto degli articoli su notizie simili a quelle che stiamo leggendo in queste ultime ore, non avrebbero messo il punto interrogativo alla fine del titolo. Quelli delle redazioni dei giornali di oggi parlano di missioni di pace pericolose, di esportare la democrazia, di difendere la libertà. Pare che la costituzione dello stato italiano, dicendo che ripudia la guerra, sia solo riuscita ad aumentare il livello di ipocrisia dei giornali."

Questo articolo è stato scritto ieri, molte ore prima che il ministro Ignazio La Russa e il presidente Napolitano, e poi anche Massimo D'Alema e altri politici si mettessero a fare dichiarazioni che hanno avuto proprio il tenore ipocrita denunciato dall'articolo.
Ecco,a questo punto è chiaro che i politici italiani credono di aver a che fare con dei deficienti che si bevono qualunque imbecillità si propini loro.

Suvvia, è chiaro a tutti che stiamo facendo una guerra in casa d'altri e tu, Ignazio, e tu, Giorgio, siete pienamente consapevoli della vostra ipocrisia. Almeno abbiate il buon senso di non prenderci per i fondelli pubblicamente, aspettandovi di essere creduti.

E' proprio una cosa fastidiosa essere trattati così.
E pensare che Napolitano e La Russa sono giorni e giorni vanno in su e giù per la penisola a parlare di tricolori e unità di Italia e intanto con la loro decantata costituzione ci si puliscono il ... e nel contempo ci prendono per il ....

E allora? E allora meglio la Lega Nord che questa volta non è stata incisiva ma almeno ha detto chiaro e forte il suo "NOT IN MY NAME", andandosene dalla seduta in cui si è presa questa decisione schifosa, cercando di far mancare il numero legale in aula, azione che, se la sinistra non fosse rimasta, ( che si votasse contro o a favore non conta) sarebbe riuscita e avrebbe impedito che l'italia entrasse in una guerra di aggressione verso un'altro stato.
(foto: youreporter.it)

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