Pietro Ferrero: i funerali dell’imprenditore della Nutella saranno il 27 aprile
Oggi si è aperta la camera ardente "dell'imprenditore della porta accanto" come lo hanno definito i telegiornali. Pietro Ferrero era molto amato ad Alba ma, come hanno detto i suoi concittadini, è difficile capire come si sentano e di quale l'affetto provano per la famiglia Ferrero se non si abita ad Alba.
In realtà, per capire, basta andare indietro di qualche anno e mostrare come una famiglia abbia potuto condividere, con semplicità, la propria fortuna e la propria capacità con i propri compaesani, per riuscire a comprendere il motivo per cui oggi ad Alba è stato dichiarato il lutto cittadino.
Come è stato detto dagli albesi, la scoperta della Nutella, la crema di cioccolato e nocciole che all'inizio si chiamava "cremalba", ha, sin dal 1942, dato lavoro e sicurezza a tutta la cittadina, e le capacità, la prudenza e l'essere "senza grilli per la testa" ha permesso a tre generazioni di Ferrero di mantenere in piena salute e far crescere una azienda che è ora una delle prime multinazionali al mondo, sia come reputazione del brend sia come volume di affari, con il capitale completamente nelle mani della famiglia albese.
L'importanza della fondazione Ferrero che mantiene saldi i contatti con gli ex dipendenti, i 21.000 dipendenti e l'indotto dell'azienda hanno contribuito ad arricchire una zona del Piemonte che una volta era considerata di poco pregio e sottosviluppata, rendendo preziose e famose le nocciole di Cuneo e portandone il nome in tutto il mondo.
Tutto è nato, che ci crediate o no, da uno "scartosin" di crema di cioccolato e nocciole avvolto nella carta stagnola, adatto ad essere spalmato sul pane e che era venduto dai Ferrero nelle latterie di Alba, nel 1942.
Ora la Nutella è conosciuta in tutto il mondo.
Ed è per questa vita di lavoro e di discrezione che i Ferrero sono amati e considerati nella loro città, e per questo che i loro concittadin sono così vicini alla famiglia per la perdita del 47enne Pietro.
Sono storie di lavoro, di credibilità, discrezione e autorevolezza che sembrano proprio di altri tempi, che non sembrano essere della stessa epoca del gossip sclerotizzato fatto di soldi, gioco di azzardo e donnine, più o meno maggiorenni, che ci è propinato ogni giorno dalle tv.
Ora la morte di Pietro Ferrero ha mostrato a tutti che quel mondo così discreto esiste ancora, chissà che non riesca a farcene venire la nostalgia.
Oggi si è aperta la camera ardente "dell'imprenditore della porta accanto" come lo hanno definito i telegiornali. Pietro Ferrero era molto amato ad Alba ma, come hanno detto i suoi concittadini, è difficile capire come si sentano e di quale l'affetto provano per la famiglia Ferrero se non si abita ad Alba.
In realtà, per capire, basta andare indietro di qualche anno e mostrare come una famiglia abbia potuto condividere, con semplicità, la propria fortuna e la propria capacità con i propri compaesani, per riuscire a comprendere il motivo per cui oggi ad Alba è stato dichiarato il lutto cittadino.
Come è stato detto dagli albesi, la scoperta della Nutella, la crema di cioccolato e nocciole che all'inizio si chiamava "cremalba", ha, sin dal 1942, dato lavoro e sicurezza a tutta la cittadina, e le capacità, la prudenza e l'essere "senza grilli per la testa" ha permesso a tre generazioni di Ferrero di mantenere in piena salute e far crescere una azienda che è ora una delle prime multinazionali al mondo, sia come reputazione del brend sia come volume di affari, con il capitale completamente nelle mani della famiglia albese.
L'importanza della fondazione Ferrero che mantiene saldi i contatti con gli ex dipendenti, i 21.000 dipendenti e l'indotto dell'azienda hanno contribuito ad arricchire una zona del Piemonte che una volta era considerata di poco pregio e sottosviluppata, rendendo preziose e famose le nocciole di Cuneo e portandone il nome in tutto il mondo.
Tutto è nato, che ci crediate o no, da uno "scartosin" di crema di cioccolato e nocciole avvolto nella carta stagnola, adatto ad essere spalmato sul pane e che era venduto dai Ferrero nelle latterie di Alba, nel 1942.
Ora la Nutella è conosciuta in tutto il mondo.
Ed è per questa vita di lavoro e di discrezione che i Ferrero sono amati e considerati nella loro città, e per questo che i loro concittadin sono così vicini alla famiglia per la perdita del 47enne Pietro.
Sono storie di lavoro, di credibilità, discrezione e autorevolezza che sembrano proprio di altri tempi, che non sembrano essere della stessa epoca del gossip sclerotizzato fatto di soldi, gioco di azzardo e donnine, più o meno maggiorenni, che ci è propinato ogni giorno dalle tv.
Ora la morte di Pietro Ferrero ha mostrato a tutti che quel mondo così discreto esiste ancora, chissà che non riesca a farcene venire la nostalgia.
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