La Russa vuole i bombardamenti dell’Italia sulla Libia, ma la Lega Nord dice no
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che non è riuscito a tenere alla larga dalle nostre coste i clandestini, facendo in modo che con il loro sbarco diventassero un problema del ministro dell'interno Roberto Maroni, ora sta spingendo in maniera sorprendete per scavalcare le risoluzioni dell'ONU e della NATO e attaccare e bombardare la Libia.
La prima idea che viene è che il ministro non abbia ben capito quale sia il ruolo di un ministro della difesa e del motivo per cui si chiama così, invece di chiamarsi ministro della guerra, come era nei periodi storici in cui l'italia aveva l'abitudine di andare a casa d'altri a fare la guerra, ma che forse a Ignazio La Russa, data la sua formazione politica, piacciono di più.
In realtà l'italia in quei periodi non ha avuto un gran fortuna, e i popoli attaccati sono stati abbastanza al sicuro, ma questa è un'altra storia.
Poi, però, leggendo quest'articolo qualche altro sospetto viene. E che il ministro della difesa abbia davvero una visione più economica personale della questione piuttosto che di bene comune?
In effetti la Costituzione italiana vieta in modo categorico l'uso della guerra, ma sembra che in questo momento la protezione della Costituzione non sia molto importante. L'italinità, la Costituzione e la repubblica sono finiti in cantina perché al ministro della difesa è tornata in mente la canzoncina "Tripoli bel suol d'amore?"
La Lega Nord ha detto di no. Non si bombarda a casa altrui. E' una questione di autodeterminazione dei popoli. Quindi il voto sarà contrario in parlamento e in Consiglio dei Ministri; anche altri componenti della maggioranza, anche del PDL, si dicono contrari ad un intervento che supera le risoluzioni dell'ONU e della NATO, bombardando la Libia.
E cosa ha fatto, questa sera, il ministro della Difesa? Invece di riflettere sulle sue mancanze, si è lamentato con RAI 3 perché ha dato spazio alle posizioni della Lega Nord. Una reazione estremamente nervosa, quasi piccata, come appunto, se qualcuno avesse toccato qualcosa che considera suo problema personale su cui avrebbe preferito il silenzio... chissà.
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che non è riuscito a tenere alla larga dalle nostre coste i clandestini, facendo in modo che con il loro sbarco diventassero un problema del ministro dell'interno Roberto Maroni, ora sta spingendo in maniera sorprendete per scavalcare le risoluzioni dell'ONU e della NATO e attaccare e bombardare la Libia.
La prima idea che viene è che il ministro non abbia ben capito quale sia il ruolo di un ministro della difesa e del motivo per cui si chiama così, invece di chiamarsi ministro della guerra, come era nei periodi storici in cui l'italia aveva l'abitudine di andare a casa d'altri a fare la guerra, ma che forse a Ignazio La Russa, data la sua formazione politica, piacciono di più.
In realtà l'italia in quei periodi non ha avuto un gran fortuna, e i popoli attaccati sono stati abbastanza al sicuro, ma questa è un'altra storia.
Poi, però, leggendo quest'articolo qualche altro sospetto viene. E che il ministro della difesa abbia davvero una visione più economica personale della questione piuttosto che di bene comune?
In effetti la Costituzione italiana vieta in modo categorico l'uso della guerra, ma sembra che in questo momento la protezione della Costituzione non sia molto importante. L'italinità, la Costituzione e la repubblica sono finiti in cantina perché al ministro della difesa è tornata in mente la canzoncina "Tripoli bel suol d'amore?"
La Lega Nord ha detto di no. Non si bombarda a casa altrui. E' una questione di autodeterminazione dei popoli. Quindi il voto sarà contrario in parlamento e in Consiglio dei Ministri; anche altri componenti della maggioranza, anche del PDL, si dicono contrari ad un intervento che supera le risoluzioni dell'ONU e della NATO, bombardando la Libia.
E cosa ha fatto, questa sera, il ministro della Difesa? Invece di riflettere sulle sue mancanze, si è lamentato con RAI 3 perché ha dato spazio alle posizioni della Lega Nord. Una reazione estremamente nervosa, quasi piccata, come appunto, se qualcuno avesse toccato qualcosa che considera suo problema personale su cui avrebbe preferito il silenzio... chissà.
Nessun commento:
Posta un commento